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Sono online gli Open Data di Inail del primo semestre 2023

La sezione Open Data del sito dell'Inail è utile per comprendere il fenomeno infortunistico e per meglio impostare le azioni di prevenzione nei luoghi di lavoro.

Si tratta di dati provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. 

Gli infortuni denunciati

Le denunce di infortunio presentate entro il mese di giugno 2023 sono state 296.665, in calo rispetto alle 382.288 dei primi sei mesi del 2022 (-22,4%).


Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato  questi trend:

  •  -27,6% nella gestione Industria e servizi (dai 313.474 casi del 2022 ai 226.964 del 2023);
  • -1,1% in Agricoltura (da 12.612 a 12.471);
  •  +1,8% nel Conto Stato (da 56.202 a 57.230).


L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese:

  • nelle Isole (-29,2%);
  • al Sud (-28,7%);
  • al Nord-Ovest (-25,6%);
  • al Centro (-22,1%);
  • al Nord-Est (-14,3%).
    Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e l’Abruzzo.

I casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 450, 13 in meno rispetto alle 463 registrate nel periodo gennaio-giugno 2022.

A livello nazionale i dati rilevati al 30 giugno evidenziano p un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 121 a 104, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 342 a 346.

Il calo ha riguardato l’Agricoltura (che scende da 57 a 47 casi) e il Conto Stato (da 18 a 15), mentre nell’Industria e servizi i decessi sono stati 388 in entrambi i periodi.

Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 109 a 101 casi), al Centro (da 101 a 92), al Sud (da 95 a 93) e nelle Isole (da 38 a 34) e un incremento nel Nord-Ovest (da 120 a 130).
Le regioni che presentano aumenti sono la Lombardia (+11 casi mortali), il Friuli Venezia Giulia (+9), la Liguria e la Campania (+8 ciascuna), l’Abruzzo (+7), l’Umbria (+6) e il Lazio (+2), mentre i cali più evidenti sono quelli registrati in Toscana (-12), Piemonte (-7), Calabria e Puglia (-6 ciascuna).

Le malattie professionali

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2023 sono state 38.042, quasi settemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,4%). L’incremento è del 31,8% rispetto al 2021, dell’87,1% sul 2020 e del 16,8% rispetto al 2019.

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

 

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